giovedì 23 dicembre 2010

Recensegnalazioni: " Lo Strano Caso di Stoccolma"

Nel mio post precedente vi ho citato una delle tante mode editoriale del momento: i gialli scandinavi.
Premetto che non ho avuto ancora il (dis?)piacere di leggere anche solo una riga di colui che ha dato inizio a tutto ciò, ossia la buonanima di Larsson.
In compenso, ho già avuto modo di imbattermi in uno dei suoi epigoni, tal Froeberg, e nella sua articolessa apparsa su "Repubblica": venti righe vivaci quanto una lastra d'Eternit ed appassionanti quanto le Pagine Gialle.
E se è così in quella ventina di righe scarse, bé, ai posteri cosa sia un libro di trecento e passa pagine direttamente dalla sua penna...!
Lasciato Froeberg e relativa prosa alla polvere dell'oblio, m'è capitato fra le mani un libriccino a suo tempo allegato con " Sette ", per la precisione questo libriccino.

                                   TITOLO-Lo Strano Caso di Stoccolma
                                   AUTORE-Christoffer Carlsson
                                   EDIZIONE ITALIANA-Newton Compton Editori
                                   PAGINE-318

Trama: Vincent è uno spacciatore, schiavo della stessa "roba" che commercia nei sordidi bassifondi della Stoccolma più degradata. Un giorno, risvegliandosi dal suo sonno narcotico, trova legata e bendata in salotto una giovane, Maria Magdalena, depositata a mò di pacco postale dalla banda che l'ha rapita e la minaccia di morte. Vincent decide con grande generosità di aiutarla, ma in breve scoprirà, fra poliziotti corrotti, spacciatori e potenti bosses mafiosi, quanto potrebbe costare il suo " beau geste "...
Perché consigliarlo: il fatto che sia stato uno dei casi,anzi, fallen letterarj in un paese come la Svezia depone a favore.
Inoltre l'autore mostra di conoscere l'ambiente di cui parla; la caratterizzazione di Vincent spacciatore\consumatore è credibile, e personalmente ho trovato scene crude come le crisi d'astinenza nella galera di Kronobergshaektet convincenti.

Ho passato diverse notti sospeso tra incubi orribili che hanno quasi fatto di me un aspirante suicida, contorcendomi nel mio stesso vomito che è sempre più bile acquosa che altro. Mi passa la stitichezza causata dalla morfina e mi devono trascinare all'infermeria del carcere. Tremo per i brividi della febbre, mi sono cagato e vomitato addosso, grido che mi vogliono fregare, che mi vogliono incastrare.

Più avanti viene citato anche il chetobemidone( Ketogan), un oppiaceo sintetico vero flagello per i paesi scandinavi.
Perché sconsigliarlo: l'autore è un esordiente,e si vede.
Nel libro si annuisce lentamente,un'immagine riflessa in una vetrina è bugiarda e le persone abbandonano gli autobus scendendo lungo la strada.
È la fiera dei gerundj, degli avverbi (pure in "-mente"!) ed in alcuni punti, purtroppo, anche del raccontato e non mostrato-non abbastanza per rendere difficoltosa la lettura, ma abbastanza per renderla fastidiosa a più riprese.
Alcune cose, poi, non quagliano proprio.

Marko[ amico di Vincent e suo fornitore]. I suoi capelli ricci e castani ricordano il pelo di un cane, lo sguardo inquieto vaga avanti e indietro. Indossa una giacca militare verde chiaro, jeans consumati e scarponi che sembrano aver camminato nel fango.

Come spacciatore pare appena uscito da un TV-movie americano, e non è una bella cosa...

Conclusioni:Su ibs  è presente un solo commento a riguardo:

irina (13-12-2010)
basta paragonare tutti gli autori svedesi con il grande Larsson! l'ho letto in un giorno, scorrevole ma la storia non è niente di che... meglio non farsi ingannare dalla grande pubblicità che gli viene fatta.
Voto: 2 / 5


Su aNobii c'è qualcosa di più.Cito a mò d'esempio il commento di ila:




Un'overdose di morfina, da non poterne più!

Quanta morfina consuma il protagnista in 300 pagine di romanzo?? Qualche kg, mi verrebbe da pensare! Non è mai lucido, sempre allucinato e strafatto di sostanze (di cui l'autore, direi in modo preoccupante, conosce benissimo gli effetti, compresa la troppo citata "visione a cannocchiale"). Un tossico, ma anche pusher e piccolo delinquente, col solito triste passato da orfano e vittima di violenze domestiche, sullo sfondo di una Stoccolma tremenda, squallida, desolante, misera (altro che paese degli gnomi e di Pippi Calzelunghe! Un luogo di sconfinata depressione, che neanche l'America dei ghetti...).
Finisce in un incubo, di cui non conosce l'origine, e grazie alla sua indole autolesionista, riesce a renderlo ancora più tetro e nero.
Mah... Chiamarlo caso letterario mi sembra eccessivo. E' vero che in Svezia sono orfani di Larsson e vorrebbero trovargli un erede, ma non trovo che Carlsson possa essere il candidato ideale. Ok, ha solo 24 anni, ma ho letto cose migliori di autori giovani. E poi gli fare l'esame del capello per vedere cosa gli gira in corpo!!

Arrivando a me, un'anticipazione di numero 30 paginette mi sembra troppo poco per farmi un quadro, quindi, anche se gl'elementi negativi( azioni raccontate più che mostrate, troppi aggettivi,etc.) rispetto a quelli positivi
( buona caratterizzazione dei personaggj) mi farebbero sbilanciare verso un giudizio negativo per le pagine che ho letto, devo tenere in conto la possibilità che il romanzo possa migliorare strada facendo.
Ma siccome può anche peggiorare, per onestà personale non mi sbilancio.
Voto finale: Non classificato.





1 commento:

  1. Hi, Im the owner of your avatar image. Is one of my works. How or where did you get it?

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